SAN POTITO SANNITICO E LE CITTA' SLOW
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San Potito Sannitico fa parte della
Rete Internazionale delle Città del Buon Vivere dal 2008.
Scopri maggiori informazioni sul sito www.cittaslow.org
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San Potito è "Comune Fiorito", fa parte dei 100 Comuni Fioriti D'Italia
ed ha partecipato anche al concorso 2010.
ed ha partecipato anche al concorso 2010.
IL PAESE
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San Potito Sannitico, quasi duemila abitanti, vanta oltre 200 posti letto fra agriturismi, bed & breakfast, country house e si estende per 2283 ettari di superficie, la maggior parte ricoperta da bosco, case sparse ed un centro abitato nato a m. 280 slm intorno a sorgenti pedemontane. La zona montana e l'intero centro storico di San Potito rientrano nel Parco Regionale del Matese e ne ospitano la sede amministrativa. Nel paese è ancora esistente la Taverna, un edificio oggi adibito a civile abitazione ed un tempo locanda per i viaggiatori che si avventuravano sulla antica via che collegava le due potenti città di Alife e Telesia. A San Potito, oltre che nei cognomi, la frequentazione longobarda del luogo ha lasciato numerose tracce: la chiesa di Sant'Angiolillo sul monte omonimo, la località via Sala poco più in basso del centro… Risale al tardo Medioevo anche il piccolo convento di San Cassiano, del quale oggi si sono perse le tracce. La struttura urbana del Centro Storico costituisce un sistema di edilizia "minore" abbastanza omogeneo caratterizzato dal susseguirsi delle stradine delimitate da cortine edilizie compatte e degli slarghi che si aprono in corrispondenza dei fabbricati di maggiore importanza dai prospetti originariamente riccamente decorati con stucchi afferenti agli stili del XVII e XVIII secolo.Nel corso dell'anno, poi, la piazza, i vicoli, i palazzi e le masserie del paese diventano il palco su cui si succedono le cose e si susseguono gli eventi: Sant’Antuono a Gennaio, Santa Croce, la festa del fuoco a maggio; San Potito Patrono a maggio; Fate Festival ad agosto; Mercatino di Natale a dicembre, CINEMADAMARE a luglio.. Palazzo Sanillo, Palazzo Campochiaro e Palazzo Sarro sono testimoni delle mode dell'architettura del '700 ed una vecchia porta in quercia che solo da pochi anni è stata rimossa, nel 1865 fu testimone dell'assalto al paese di un'orda di 30 briganti e dell'assassinio di Enrico Sanillo, un ricco e potente uomo politico del paese la cui morte prematura, ha lasciato irrisolti moltissimi misteri alla cui soluzione più studiosi si stanno dedicando. All'interno del centro storico sono da visitare le chiese di Santa Caterina, quella dell'Ascensione e quella della Madonna di Loreto.
Suggestive e incontaminate, infine, sono le montagne di San Potito, che nel Parco dell'Amore nel monte Ariola e nel bosco Arito manifestano esempi di un paesaggio boschivo di rara bellezza dove si muovono con disinvoltura cinghiali, lepri, volpi …
Suggestive e incontaminate, infine, sono le montagne di San Potito, che nel Parco dell'Amore nel monte Ariola e nel bosco Arito manifestano esempi di un paesaggio boschivo di rara bellezza dove si muovono con disinvoltura cinghiali, lepri, volpi …
LA STORIA
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La pietra dei bellissimi portali del centro storico, i ruderi antichi, la montagna con le sue antiche leggende segnano il percorso ultramillenario dell’insediamento. SAN POTITO (alt. M. 230), che dal 1862 ha aggiunto il toponimo SANNITICO per ricordare la stretta connotazione con il Sannio storico, è posto alle pendici dei monti del Matese nel versante della Provincia di Caserta. Il sito venne abitato sin dall’antichità in quanto a ridosso sia dei percorsi pedemontani di collegamento con gli altri centri sannitici che di attraversamento del massiccio matesino per l’accesso alle pianure pugliesi. Diverse e notevoli le emergenze archeologiche romane allorquando il territorio, facente parte del municipium di Allifae, era costellato di ville e ricercate abitazioni in virtù della posizione favorevolissima. GIANFRANCESCO TRUTTA – canonico e storico del ‘700 – nel suo Dissertazioni Istoriche loda la collina delle Torelle come una delle più belle delle contrade Alifane individuando, proprio nei ruderi di una grande villa romana ivi posta, le antiche Terme di Ercole, distrutte da un terremoto e successivamente ricostruite da Fabio Massimo rettore della provincia romana. Gli innumerevoli reperti fittili e di terracotta, già riversati negli anni al Museo Civico di Piedimonte Matese, testimoniano della rilevanza del sito. L’influenza Longobarda, Normanna, Bizantina (era stretto il collegamento con la Puglia dove svernavano grosse greggi) e Spagnola ha contribuito – comeper la maggior parte dei centri dell’ antico Regno di Napoli – a innestare diversi elementi culturali e linguistici ancora oggi presenti nella toponomastica, nella tradizione religiosa e negli usi quotidiani. Per secoli i sanpotitesi hanno saputo trarre dalla montagna – che costituisce la maggior parte del territorio comunale – e dalla coltivazione dei terreni della pianura alifana sostegno e occasione di sviluppo. Alla metà del Settecento l’Università sanpotitese otteneva finalmente – in concomitanza con lo sviluppo dell’abitato, che andava arricchendosi di palazzi dalle importanti finiture esteriori, e dal progredire delle attività agricole ed artigianali – la separazione da Piedimonte. Passo successivo fu l’attribuzione di una quota del demanio montagnoso matesino, posseduto sino ad inizio Ottocento in promiscuità con i Comuni vicini. Le vicende storiche del napoletano hanno interessato e coinvolto anche la nostra comunità; così il processo di unificazione suscitò la reazione di legittimisti borbonici, braccianti disillusi e comuni delinquenti scatenando quel fenomeno comunemente conosciuto come brigantaggio.
LE TRADIZIONI
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Le Feste religiose
San Potito Patrono.La festa liturgica ricorre il 10 febbraio. La festa solenne viene celebrata la quarta domenica di Maggio. POTITO adolescente (circa 14 anni), fu martirizzato durante le persecuzioni dell’imperatore romano Antonino Pio nel 156 d.c. presso il fiume Caleggio nel territorio di Ascoli Satriano(FG). Il suo culto è esteso in tutta Italia, una parte delle reliquie del suo corpo è conservata nel santuario di Montevergine(AV). Associata alla festa religiosa si teneva nei decenni scorsi una grande fiera – mercato.
Santa Croce - "La Festa del Fuoco".Festa celebrata il 3 maggio, che trae le proprie origini dai riti propiziatori di origine probabilmente pagana (il passaggio dall’inverno alla primavere, dal buio alla luce, dal male al bene…) ma il fuoco che illumina, purifica e riscalda e consuma distrugge e trasforma e che, insieme ad aria acqua e terra rappresenta uno dei quattro elementi fondamentali del creato, è anche simbolo della cristianità. La festa vedeva, un tempo, impegnate le contrade del paese in una sana, quanto agguerrita, competizione a chi faceva il fuoco più grande. Intorno al fuoco poi, musica, vino e taralli e tutti dovevano misurarsi con l’elemento saltandovi attraverso
San Potito Patrono.La festa liturgica ricorre il 10 febbraio. La festa solenne viene celebrata la quarta domenica di Maggio. POTITO adolescente (circa 14 anni), fu martirizzato durante le persecuzioni dell’imperatore romano Antonino Pio nel 156 d.c. presso il fiume Caleggio nel territorio di Ascoli Satriano(FG). Il suo culto è esteso in tutta Italia, una parte delle reliquie del suo corpo è conservata nel santuario di Montevergine(AV). Associata alla festa religiosa si teneva nei decenni scorsi una grande fiera – mercato.
Santa Croce - "La Festa del Fuoco".Festa celebrata il 3 maggio, che trae le proprie origini dai riti propiziatori di origine probabilmente pagana (il passaggio dall’inverno alla primavere, dal buio alla luce, dal male al bene…) ma il fuoco che illumina, purifica e riscalda e consuma distrugge e trasforma e che, insieme ad aria acqua e terra rappresenta uno dei quattro elementi fondamentali del creato, è anche simbolo della cristianità. La festa vedeva, un tempo, impegnate le contrade del paese in una sana, quanto agguerrita, competizione a chi faceva il fuoco più grande. Intorno al fuoco poi, musica, vino e taralli e tutti dovevano misurarsi con l’elemento saltandovi attraverso
Palazzi antichi e siti archeologici
Palazzo Filangieri
![]() Descrizione del Palazzo
CLICCA QUI PER INFO E VISITE: CONTESSA SISSY FILANGIERI VIA SANILLO 6 TEL. 0823 911136 Il palazzo costruito nel '700 ed ampliato nell'800 rappresenta un esempio di dimora gentilizia del Sannio. Palazzo Filangieri è stato dichiarato monumento d'interesse storico-artistico con decreto ministeriale del 9/11/1993 ... continua >>
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Fotografie e video di Antonino De Lellis
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